Non sempre l'invio di una fattura elettronica va a buon fine. A
febbraio, su un totale di 413.434 documenti ricevuti dal Sistema
d'interscambio (Sdi) ? la piattaforma informatica gestita da Sogei,
braccio telematico dell'Agenzia delle Entrate, guidata da Rossella
Orlandi - l'83% dei file è stato inoltrato all'ufficio competente
della pubblica amministrazione, mentre il 17% è stato scartato. La
percentuale dei rigetti è crollata dal 40% del giugno 2014 al 13% dello
scorso dicembre, prima di invertire la tendenza. Pare destinata a salire
ancora nei prossimi mesi, con l'estensione dell'obbligo di
fatturazione elettronica agli enti locali. Come evitare errori? Ecco i
consigli di Infocert e Sia.
- Controllare i riferimenti della fattura: il Cig (Codice Informativo di gara), il Cup (Codice unico di progetto), l'Ipa (Indice della Pa che identifica in modo univoco l'ufficio di competenza nella pubblica amministrazione) e i codici d'identificazione fiscale (numeri di partita Iva)
- La stessa fattura non può essere inviata più volte
- Chi eroga il servizio d'invio e conservazione del documento digitale deve fare un controllo preventivo sulla correttezza della fattura, prima della trasmissione allo Sdi e comunicare all'impresa le notifiche dello Sdi.
- La fattura inviata alla Pa viene controllata automaticamente dallo Sdi, per verificarne la correttezza formale. Se viene scartata, formalmente non è stata emessa: la si può correggere e re-inviare con lo stesso numero.
- La Pa che riceva la fattura deve indicare l'esito dell'operazione entro 15 giorni, con l'accettazione o no della fattura. Se è stata rifiutata, si può correggere e re-inviare con lo stesso numero.
- Se l'esito non arriva entro 15 giorni, lo Sdi dichiara concluso il processo e invia una notifica di decorrenza termini. Sarà necessario contattare direttamente la Pa interessata.
- Se si intende mantenere un unico registro per tutte le fatture, verso la Pa e verso privati, è necessario [...] Leggi tutto
Nessun commento:
Posta un commento